Le classi degli amplificatori

Le classi degli amplificatori,

in molti si chiedono cosa sono, in poche parole la classe è definita dal modo in cui lavora il transistor del nostro amplificatore, non scenderò ad illustrarvi i vari schemi circuitali ma vi illustrerò solamente i pregi e i difetti.

Le classi più in uso

Classe D
Classe A
Classe A-B
Classe B

Svantaggi e pregi di ogni classe verranno elencati di seguito senza addentrarci troppo nel circuito interno.

Pregi e difetti

Classe D;

Vantaggi: guadagno in uscita molto elevato, possono arrivare anche a 20 mila watt a canale, distorsione quasi assente, efficienza effettiva 95/99 %
Svantaggi: Non elencabili se di fattura buona

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Classe A;

Vantaggi: Bassissima distorsione quasi assente
Svantaggi: Potenza in uscita non elevata, efficienza circa 25%, elevata temperatura interna anche a volumi bassi questo perché i transistor lavorano e assorbono anche in assenza di segnale in entrata.
Ingombranti e costosi,

Note:
Per questa classe Esistono amplificatori a valvole e transistor.


Classi AB;

Vantaggi: Notevole potenza d’uscita, distorsione ragionevole e controllabile in parte con accorgimenti esterni come un buon preamplificatore. Buon adattamento a diverse situazioni.
Svantaggi: non elencabili.

Note:
Questa classe offre un ottimo compromesso tra distorsione e potenza d’uscita. Per questa classe Esistono amplificatori a valvole e transistor ed è uno tra i più usati


Classe B

Vantaggi: guadagno in uscita molto elevato efficienza teorica circa il 78%, ormai quasi in disuso.
Svantaggi: Distorsione molto elevata.