La classe D negli amplificatori

Ho deciso di spendere due parole su questa classe di amplificatori per farvi capire
meglio il loro funzionamento, inoltre merita attenzione per la loro parte circuitale
che fino ad ora era stata impiegata solo in particolari situazioni,
sarò breve e coinciso senza fare pagine e pagine di scritto.

La classe D si distingue dai normali amplificatori perché lavora sia in digitale che in analogico,
infatti ogni amplificatore incorpora dei convertitori A/D e D/A .

All’entrata del segnale analogico vi è un convertitore che trasforma il segnale analogico in un mare di impulsi PCM (Pulse Code Modulation) in questo modo i transistor finali lavorano solo su impulsi di forma tonda, preventivamente preparati dai circuiti, dopo di che si converte nuovamente in analogico
per inviarla agli altoparlanti, la qualità sonora si basa prevalentemente proprio dalla qualità
e dalla velocità dei convertitori, una conversione a 24 o 32 bit che corrispondono
ad una dinamica di 144 / 194 dB , e con questi valori occorre una modulazione PWM (Pulse Width Modulation) con velocità di almeno 192 kHz, un anno fa in commercio era difficile
trovare amplificatori con una circuitale simile a quella descritta proprio
per non far salire troppo i prezzi del mercato che avrebbero ostacolato
la messa in commercio di questa nuova classe, ora si possono trovare amplificatori
anche con tali convertitori calcolando che caratteristiche del genere portano
una distorsione del 0.001% praticamente quasi nulla, purezza del suono garantita,
oltre alla purezza del suono hanno il grande vantaggio di avere una potenza in uscita notevole.

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