L’isolamento galvanico, sai di cosa si tratta?

Chiamato “Isolamento Galvanico”  prende il nome dal suo inventore “Luigi Galvani
Questo tipo di isolamento interrompe il lopp di massa, ronzio che si verifica in particolari situazioni soprattutto quando ci sono vari dispositivi audio collegati a massa comune, inoltre garantisce una sicurezza elettrica per l’operatore,
L’isolamento galvanico può essere passivo e attivo e comprende tre tipi di isolamento

  • Isolamento magnetico (trasformatori) funziona solo con correnti alternate.
    (Separazione elettrica monofase dalla rete primaria 220v)

    É buona norma avere un laboratorio che abbia un isolamento galvanico, perchè può fare la differenza in caso di contatto diretto con i 220v delle vostre prese. In caso di corto circuito evita danni estesi all’impianto elettrico, ed evita picchi di corrente sulle schede elettroniche
    In commercio esistono già dei trasformatori pronti da utilizzare.
    Anche un relè può essere usato come isolatore ma solamente nei segnali digitali, essondo un on/off.
    I relè a stato solido sono più veloci e maggiormente impiegati in molti circuiti elettronici, offrono migliori condizioni evitando lo scintillio dei contatti meccanici che necessiterebbero di un circuito antibounces dovuto proprio all’azione meccanica dei contatti.
    Trasformatore isolamento galvanicotrasformatore isolamento galvanicoisolamento galvanico con trasformatore

    Conclusioni, una soluzione ingombrante, ottimo isolamento con alte tensioni, ottimo se si vuole pilotare direttamente un gate di un transistor, non necessita di altre alimentazioni supplementari perchè il trasformatore soddisfa tutte le esigenze di carico.


  • Capacitivo (isolamento dielettrico)

    Questo tipo di isolamento viene usato per accoppiare due circuiti elettronici, usato anche nelle linee telefoniche, nei router, è in altre tecnologie attuali.
    Il suo funzionamento prevede il passaggio di segnali in corrente alternata  bloccando i segnali in corrente continua.
    I circuiti isolati con condensatori su entrambi i poli, non hanno la necessità di masse in comune
    Vediamo in figura un isolatore integrato.
    Link per approfondire le caratteristiche dell‘Iso124


    Conclusioni, non ce molto da dire, semplice utilizzo, se ne trovano di vario genere, per vari utilizzi, anche completi di ulteriore circuiteria integrata a secondo del suo utilizzo.


  • Isolamento ottico (componenti optoelettronici)

    L’isolamento con componenti optoisolatori avviene tramite trasmissione di luce, la luce trasmessa viene rilevata da un foto transistor, o similari come i fotodiodi in grado di rilevare la luce trasmessa, bisogna tener conto che con gli anni i fotoaccoppiatori potrebbero dare alcuni problemi causati dall’usura del led trasmettitore.
    Gli optoisolatori hanno una commutazione non proprio velocissima, anche se svolgono egregiamente il loro ruolo in molti circuiti elettronici come gli alimentatori switching.

    Fotoaccoppiatore

Fotoaccoppiatore o optoisolante
Integrato opto isolatore

Conclusioni, componenti relativamente Lenti, nell’ordine dei microsecondi, non hanno una lunghissima vita il diodo led si deteriora (circa 10anni di lavoro), a volte hanno bisogno di una alimentazione supplementare, ottimo limite di isolamento si arriva anche a migliaia di volt, facili da utilizzare

Qualsiasi isolamento decidete di utilizzare ricordatevi di avere le idee ben chiare su cosa dovete isolare, e controllare la tensione di isolamento espressa in Kv.

  • Isolamento passivo

    riguarda l’isolamento che non ha bisogno di un’alimentazione aggiuntiva, per esempio l’isolamento con un trasformatore di rete appropriato allo scopo che dobbiamo raggiungere.