L’acufene e nuove terapie

In molti sanno di cosa parlo, circa il 15% della popolazione mondiale ha problemi di acufene. Dalla comparsa dei sintomi la strada che ne può derivare può essere semplice o tortuosa, diventando una vera patologia invalidante, portando molte persone anche al suicidio.

Una serata in discoteca, hai portato le cuffie per molto tempo a volume alto, è normale che dopo una situazione di stress uditivo si possa sentire un fischio nelle orecchie, ma che in realtà non esiste, perché lo sentiamo solo noi, ma non è circoscritto solamente al fischio, molte persone dichiarano di sentire un rumore sordo come quello di un camion, chi lo sente in entrambe le orecchie, chi lo sente solamente su un orecchio, ha volte addirittura dentro la testa.

Bisogna affidarsi a specialisti nel settore e non a medici generici.
Per un medico curare l’acufene significa perdere molto tempo dietro a un solo paziente.
Un medico specialista che prenda sul serio il problema significa dedicare al paziente almeno 1 ora o forse più. Ancora ad oggi non si hanno le idee chiare su cosa possa causare tale disturbo.

Nuovo studio sull’acufene

Arriva da una azienda irlandese la Neuromod Devices Limited, che ha avviato le sperimentazioni già dal 2020, e sostiene che nel nostro corpo non ci sia nulla di materiale e di fisico che possa dare tale disturbo, per questo motivo si pensi che possa dipendere tutto da un fattore psicologico.
La cura ha avuto esito positivo su circa il 90% delle 326 persone sottoposte a terapia sperimentale.

La terapia si svolge in due sedute giornaliere da 30 minuti ciascuna, e prevede di indossare delle cuffie che riproducono rumori bianchi come: pioggia, mare, aereo, phon, aspirapolvere, ecc. in concomitanza co una linguetta da tenere in bocca, dove vengono inviati degli impulsi elettrici. Lo scopo è quello di spostare l’attenzione del nostro cervello su altri rumori che sentiamo ogni giorno.

Come ho già scritto, per il 90% dei pazienti ha avuto successo, ora bisogna capire se in questa sperimentazione una percentuale e causa di effetto placebo, per questo motivo l’esperimento andrà avanti per avere dati ancora più certi.

Conclusioni: se confermata la sua efficacia sarebbe veramente la salvezza di molte persone che ne soffrono, me compreso che ne soffro da circa 4 anni,
Non cercate il fischio ma cercate di distrarvi, so benissimo che non è facile. Non alzatevi la mattina cercando il fischio. Vi è mai capitato di sentire il fischio che un attimo prima non sentivate? Questo perchè il nostro cervello aveva spostato l’attenzione primaria su qualcosa di diverso che vi ha coinvolto parecchio e vi ha distratto totalmente dal cercare il fischio. Riflettete su questa frase, e buona fortuna.
Sbagliato pensare che l’acufene non si curi, si parte già sconfitti