Gli Oli Essenziali: Integratori, Alimenti o Qualcos’altro?


Chi usa gli oli essenziali si chiede spesso se vengano assimilati dal corpo come un cibo, un integratore o magari una medicina naturale. In realtà, la risposta non è affatto banale: dipende da come li usiamo e da cosa contengono.

Gli oli essenziali sono miscele complesse di sostanze aromatiche estratte da piante, ma il nostro corpo li gestisce in modo molto diverso da un alimento comune. Vediamo come funziona il loro viaggio all’interno dell’organismo, a seconda della via di assunzione.

Assunzione orale: il fegato al lavoro

Quando ingeriamo un olio essenziale – ad esempio in capsule o in gocce sotto la lingua – non viene trattato come un alimento, perché non apporta nutrienti o calorie. Il corpo lo interpreta come una sostanza attiva esterna, ovvero uno xenobiotico.

Queste molecole raggiungono il fegato dove vengono modificate da enzimi specializzati, in particolare quelli del sistema del citocromo P450, gli stessi che metabolizzano molti farmaci.

🔍 Esempio concreto:

  • Il 1,8-cineolo, abbondante nell’olio essenziale di eucalipto e rosmarino, viene ossidato e idrossilato per renderlo più idrosolubile e permetterne l’eliminazione attraverso le urine.

⚠️ Attenzione: alcune molecole come l’eugenolo (chiodi di garofano) o il timolo (timo) sono epatotossiche a dosi elevate. Non bisogna mai assumerli senza controllo, anche se “naturali”.

Inalazione: dal naso al cervello

Attraverso un diffusore, o annusando direttamente dalla boccetta, gli oli essenziali entrano nel corpo per via inalatoria. Le molecole:

  1. Entrano nei polmoni, passando negli alveoli.
  2. Accedono alla circolazione sanguigna.
  3. Possono raggiungere il sistema nervoso centrale anche attraverso il nervo olfattivo.

Alcuni componenti aromatici sono neuroattivi: influenzano l’umore, l’attenzione, il rilassamento.
Lavanda (linalolo) e rosmarino (α-pinene) sono tra i più studiati.

In questo caso, l’organismo non li “metabolizza” come cibo, ma ne subisce l’effetto sul cervello in modo molto diretto e veloce.

Applicazione cutanea: lento ma efficace

Applicati sulla pelle (importante diluirli in un olio vettore), gli oli essenziali vengono assorbiti nel derma e poi entrano nella circolazione sistemica.
Il metabolismo avviene dopo l’assorbimento, sempre a livello epatico, ma in modo più lento.

💡 Molti oli hanno anche azione locale: antinfiammatoria, antibatterica, cicatrizzante.

🔍 Esempio:

  • L’eucaliptolo applicato sulla pelle in caso di dolori articolari agisce sia localmente che sistemicamente.

Cosa succede nel sangue?

Una volta assorbite, le molecole degli oli essenziali:

  • Circolano legate alle lipoproteine (sono lipofile).
  • Vengono biotrasformate nel fegato.
  • Sono eliminate attraverso reni, polmoni o pelle.

Studi dimostrano che anche una sola inalazione può rendere rilevabili nel sangue i composti volatili in meno di 10 minuti.


📊 Confronto riassuntivo:

Via d’assunzioneAzioneMetabolismoRischi principali
OraleSistemica forteFegato (citocromi)Epatotossicità, sovradosaggio
InalatoriaCerebrale + sistemicaParziale (polmoni, fegato)Irritazioni, crisi respiratorie
CutaneaLocale + sistemicaLenta, epaticaAllergie, sensibilizzazione

⚖️ Conclusione: né alimento né semplice integratore

Gli oli essenziali non sono né cibo, né semplici integratori. Sono fitocomplessi altamente concentrati che il corpo metabolizza come sostanze attive – con potenziali effetti benefici, ma anche rischi importanti.

✔️ Usarli consapevolmente è l’unica via: con conoscenza, moderazione, e meglio se affiancati da un esperto (naturopata, farmacista, aromaterapeuta).

🔍 Verificato da noi

Questo articolo nasce da ricerche scientifiche aggiornate, ma anche da esperienze dirette con oli essenziali di uso quotidiano (lavanda, rosmarino, eucalipto), analizzati nei loro effetti e nel comportamento dell’organismo umano.
Una riflessione, come sempre, a metà tra scienza e consapevolezza.