
Nella memoria collettiva, i vulcani sono spesso percepiti come giganti dormienti: muti e lontani. Ma la storia e la geologia ci insegnano che il silenzio può preludere alla catastrofe: basta una scossa, una frattura o una risalita magmatica per trasformare una montagna tranquilla in una minaccia globale.
Le lezioni dalla storia
Nel 79 d.C., il Vesuvio distrusse Pompei ed Ercolano senza preavvisi evidenti: pochi giorni prima si erano verificati tremori, ma nulla lasciava presagire un’eruzione che avrebbe ucciso migliaia di persone in ore.
Nel 1815, il monte Tambora in Indonesia esplose con tale potenza (VEI 7) da causare l’anno senza estate in tutto l’emisfero nord. I raccolti fallirono, il freddo colpì in piena estate, e migliaia morirono di fame.
Questi eventi non sono favole: sono prove storiche di quanto l’imprevedibilità vulcanica sia reale e sottovalutata.
Cosa accade sotto un vulcano “silenzioso”
Sotto ogni vulcano attivo o quiescente c’è un sistema complesso fatto di:
- Camere magmatiche: serbatoi di magma a varie profondità
- Condotti e fratture: canali verticali e laterali
- Gas vulcanici: CO₂, SO₂, vapore acqueo in pressione
Il magma può risalire lentamente per anni, senza sintomi visibili. A volte, una semplice scossa sismica può rompere l’equilibrio e innescare un’eruzione.
Vulcani nel mondo
Marsili: il vulcano gigante sottomarino silenzioso

- Localizzazione: Mar Tirreno, ~150 km a sud-ovest di Napoli
- Tipo: vulcano sottomarino
- Dimensioni: ~70 km di lunghezza, ~30 km di larghezza, ~2700 m di altezza
- Attività: degassamento, sismicità lieve, instabilità strutturale
- Pericolo principale: collasso di una parete sottomarina → tsunami
- Popolazione a rischio: coste calabresi, campane e siciliane
- Monitoraggio: INGV attivo, ma non si escludono frane improvvise
Yellowstone: il super vulcano che fa paura

- Localizzazione: Parco di Yellowstone, Wyoming (USA)
- Tipo: caldera vulcanica
- Dimensioni: ~80 km x 55 km (caldera)
- Ultima eruzione catastrofica: ~640.000 anni fa
- VEI potenziale: 8
Un’eventuale super-eruzione potrebbe:
- Sollevare colonne di cenere fino alla stratosfera
- Causare un inverno vulcanico glaciale con calo globale delle temperature
- Bloccare i raggi solari per anni
- Portare a carestie, collassi agricoli, crisi ambientali globali
Sebbene il rischio immediato sia basso, Yellowstone è uno dei sistemi geologici più sorvegliati al mondo.
Etna (Italia)
- Localizzazione: Sicilia orientale
- Tipo: stratovulcano (attività prevalentemente effusiva)
- Dimensioni: ~3.300 m di altezza, base di ~40 km di diametro
- VEI massimo storico: 3–5
- Ultima eruzione significativa: attivo quasi ogni anno
- Popolazione a rischio: >1 milione
Pericoli:
- Colate laviche, emissioni di cenere
- Rischio di crollo del fianco orientale → tsunami potenziale
Campi Flegrei (Italia)
- Localizzazione: Area metropolitana di Napoli
- Tipo: caldera vulcanica
- Dimensioni: ~12–15 km di diametro
- Ultima eruzione: 1538 (Monte Nuovo)
- Popolazione a rischio: ~500.000 persone in zona rossa
Pericoli:
- Bradisismo in aumento
- Possibile eruzione esplosiva (VEI 6–7)
- Nubi piroclastiche, caldera collapse
Vulcani pericolosi: tabella dettagliata
Vulcano | Tipo e VEI potenziale | Dimensioni principali | Popolazione a rischio | Ultimo evento VEI ≥5 |
---|---|---|---|---|
Yellowstone (USA) | Caldera, VEI 8 | ~80 km x 55 km (caldera) | Mondo intero | 640.000 anni fa |
Marsili (Italia) | Sottomarino, tsunami? | ~70 km x 30 km, 2700 m altezza | Coste tirreniche | Nessuna nota |
Pinatubo (Filippine) | Stratovulcano, VEI 6 | ~1486 m, ampia caldera | ~6 milioni + Manila | 1991 |
Vesuvio (Italia) | Stratovulcano, VEI 5–6 | ~1281 m, base ~8 km | ~3 milioni | 1944 |
Campi Flegrei (Italia) | Caldera, VEI 6–7 | ~12–15 km di diametro | ~500.000 | 1538 |
Etna (Italia) | Stratovulcano, VEI 3–5 | ~3.300 m, base ~40 km | >1 milione | Attivo |
Popocatépetl (Messico) | Stratovulcano, VEI 5–6 | ~5426 m | ~25 milioni | Attivo |
Merapi (Indonesia) | Stratovulcano, VEI 4–5 | ~2911 m | >20 milioni | Frequente |
Taal (Filippine) | Caldera, VEI 4–6 | ~5 km di diametro (isola) | ~24,8 milioni | 2020 |
Sakurajima (Giappone) | Stratovulcano, VEI 4–5 | ~1117 m | 2–3 milioni | Attivo |
Tabella storica: alcuni eventi catastrofici vulcanici
Eruzione | Anno | VEI | Volume DRE (km³) | Morti dirette / indirette | Effetti principali |
---|---|---|---|---|---|
Tambora (Indonesia) | 1815 | 7 | 37–45 | 10.000–110.000 | Anno senza estate, carestie |
Krakatoa (Indonesia) | 1883 | 6 | ? | ~36.600 | Tsunami distruttivo |
Pinatubo (Filippine) | 1991 | 6 | ~10 | 800–1.200 | Calo temperatura globale |
St. Helens (USA) | 1980 | 5 | 0,5 | 57 | Esplosione laterale |
El Chichón (Messico) | 1982 | 5 | 1,1 | ~1.900 | Piroclasti, gas |
Vesuvio (Pompei) | 79 d.C. | 5 | ? | ~3.360 | Distruzione di Pompei ed Ercolano |
Conclusioni
- Nessun vulcano è realmente “dormiente”. Il tempo geologico è diverso da quello umano.
- Il Marsili e i Campi Flegrei sono esempi italiani di vulcani sottovalutati ma potenzialmente devastanti.
- Yellowstone rappresenta il massimo rischio globale, ma vulcani come il Vesuvio, l’Etna e il Pinatubo sono minacce concrete per milioni di persone.
- La sorveglianza aiuta, ma la vera forza sta nella consapevolezza. Conoscere la natura è il primo passo per convivere con essa.