Le benzodiazepine, chiamati anche tranquillanti

Una volta chiamati barbiturici, ormai abbandonati perché troppo tossici e curavano poco.
Li conosciamo come ansiolitici, sedativi o tranquillanti, parliamo di tutti quei farmaci che vengono assunti per curare ansia, depressione, attacchi di panico, ecc..
molti ne fanno uso, ma il male più grande che potete regalarvi e continuare a prenderli per un lungo periodo inconsapevoli degli effetti collaterali che hanno sul nostro sistema nervoso.
In commercio si possono acquistare solamente con ricetta medica, e li troviamo sotto il nome di Xanax, Lexotan, Tavor, Valium ecc.. da uno studio i ricercatori delle Università del Michigan e della Pennsylvania hanno constatato che un anziano su quattro ne fa uso frequente e continuativo dopo aver incominciato la cura.
Bisognerebbe informare di più il paziente su cosa sta prendendo, informarlo sui reali rischi che va incontro se alla fine della cura, che dovrebbe essere decisa dal medico, dovesse continuare di sua iniziativa, perché è cosi che un paziente su quattro si comporta.

Le Benzodiazepine prese a lungo termine possono dare dipendenza, data dal fatto che il nostro corpo si abituerà a quella dose che avete preso per lungo tempo, e arriverà al punto di aumentarsi la dose per poter avere lo stesso effetto calmante di quando ha iniziato la cura, inoltre a lungo andare si avrà una riduzione del dell’effetto che sparirà già dopo 2/3 ore, il paziente rimarrà ancora più ansioso di prima con la convinzione che gli stia facendo bene, perché nel suo cervello è rimasto impresso il ricordo di quando ha iniziato la cura dove le benzodiazepine facevano egregiamente il loro lavoro.

Ma  come agiscono le Benzodiazepine (BZD)?

Le Benzodiazepine agiscono stimolando il sistema GABA, il GABA è un y-amminoacido principale neurotrasmettitore inibitorio del cervello, le BZD si legano al sistema GABA promuovendo e stimolando segnali inibitori verso i neuroni interessati, segnali che produce il GABA stesso.

Le Benzodiazepine si classificano per la durata del loro effetto calmante. Sono elencati i principi attivi.

Da 2 a 6 ore sono il triazolam e il midazolam
Da 6 a 24 ore sono l’oxazepam,  lorazepam, lormetazepam, l’alprazolam e il temazepam
Da 1 a 4 giorni sono clordiazepossido, clorazepato, diazepam, flurazepam, nitrazepam, flunitrazepam, clonazepam, prazepam e il bromazepam

La durata del loro effetto non è sempre scontata come quanto riportato, ogni individuo può metabolizzare in modo diverso il principio attivo.

Effetti collaterali 

Non possono mancare gli effetti collaterali, che possono essere, sonnolenza diurna, stanchezza, sentirsi depressi, disturbi della coordinazione, l’atassia e disturbi della memoria, e come paradosso si possono verificare anche: irritabilità, rabbia, collera, irrequietezza, senza dimenticare e non meno importante la dipendenza psicofisica. Se si interrompe in modo brusco una cura a lungo termine di Benzodiazepine si possono verificare sintomi di astinenza fisica e psicologica.

La cura di BZD non deve mai essere troppo prolungata, questo è alla valutazione del medico curante, una cura eccessivamente prolungata porta a assuefazione del principio attivo, diminuendo progressivamente l’effetto del farmaco, e la sua interruzione deve avvenire gradualmente in un lasso di tempo giusto al proprio caso.

Le informazioni contenute in questi articoli sono di natura prettamente illustrativa, comunque non sostituiscono il parere di un medico che può essere anche in disaccordo con tante informazioni riportate su questo sito, usare queste informazioni a scopo personale senza aver prima consultato uno specialista nel settore significa assumersi le proprie responsabilità, e non consentono di acquisire l’esperienza indispensabile per il loro uso o pratica