Il “Wood Wide Web”: la rete segreta delle radici


Il termine Wood Wide Web, coniato negli anni ’90 dalla biologa forestale Suzanne Simard,
descrive la rete sotterranea creata dai funghi micorrizici, che si intrecciano con le radici degli alberi formando una connessione simile a quella del nostro internet.

Gli alberi usano questa rete per:

  • Trasmettere zuccheri e sostanze nutritive alle piante giovani o in difficoltà.
  • Segnalare pericoli come insetti o patogeni in arrivo.
  • Riconoscere i “familiari” e regolare di conseguenza le risorse distribuite.

Questa collaborazione invisibile permette alla foresta di comportarsi come un unico organismo,
dove ogni pianta ha un ruolo.

Comunicazione aerea: i messaggi nell’aria

Gli alberi comunicano anche attraverso l’aria. Quando una pianta viene attaccata da un insetto, rilascia
nell’atmosfera composti organici volatili (VOC), avvertendo le piante vicine del pericolo.

In risposta, le altre piante iniziano a produrre sostanze difensive prima ancora di essere colpite. È un
sofisticato sistema di allarme che funziona sia tra individui della stessa specie, sia tra specie diverse.

Intelligenza verde: memoria, segnali e collaborazione.

Le ricerche recenti ci mostrano che le piante sono molto più complesse di quanto immaginassimo:

  • Memoria vegetale: alcune piante “ricordano” un trauma e adattano il loro comportamento.
  • Segnali elettrici: le piante generano impulsi simili a quelli neuronali, trasmettendo informazioni lungo il fusto.
  • Aiuto reciproco: alberi adulti inviano risorse ai giovani e agli alberi malati, rallentando la propria crescita per mantenere l’equilibrio della comunità.

Proteggere la rete invisibile

Abbattere alberi o lavorare il suolo in profondità distrugge le connessioni micorriziche, interrompendo la comunicazione e la cooperazione tra le piante. Anche l’uso eccessivo di fertilizzanti chimici danneggia i funghi benefici che rendono possibile questa rete.

Ecco alcune azioni che possono proteggerla:

  • Evitare disboscamenti intensivi o potature radicali nelle aree naturali.
  • Promuovere pratiche agricole rigenerative, che rispettino il suolo e la biodiversità microbica.
  • Lasciare al suolo ceppaie e legni morti, habitat preziosi per la rete sotterranea.

Curiosità vegetali

Gli alberi madre: alcune piante “madri” nelle foreste decidue nutrono selettivamente i propri “figli” attraverso la rete di radici e funghi.

Ceppi vivi senza foglie: sono stati trovati ceppi d’albero senza tronco né chioma ancora vivi grazie al supporto nutrizionale delle piante vicine.

Le piante usano segnali simili a internet: la latenza nei segnali chimici o elettrici ricorda i pacchetti di dati che viaggiano nelle nostre reti informatiche.


Conclusione

Ogni albero che vediamo è solo la punta di un iceberg verde fatto di radici, alleanze e segnali invisibili. Le foreste non sono semplici collezioni di piante, ma comunità intelligenti in costante dialogo. Più impariamo da loro, più possiamo riflettere sul valore della cooperazione, anche per la nostra società.