Parmigiano Reggiano Vs Grana Padano

Grana padano Parmigiano reggiano

Parmigiano reggiano

nasce nel medioevo dai monaci cistercensi e benedettini, spinti nel trovare nuovi formaggi che durassero nel tempo. In Emilia nel 1400 iniziarono a vedersi forme grandi fino a 18Kg di peso

La storia contemporanea

Nel corso dei secoli, il Parmigiano Reggiano non ha cambiato le modalità produttive di base: oggi come nel Medioevo la produzione avviene in modo naturale, senza additivi. All’inizio del 1900, però, vengono introdotte alcune importanti innovazioni, ancora attuali, come l’uso del siero innesto e del riscaldamento a vapore.

La Denominazione d’Origine Protetta

Nel 1992 è approvato il Regolamento CEE 2081/1992 sulle Denominazioni d’Origine Protette, le DOP (poi integrato dal Regolamento (CEE) 510/2006): nel 1996, il Parmigiano Reggiano viene riconosciuto come una DOP europea: passaggi fondamentali per la tutela comunitaria del Parmigiano Reggiano, che è tra i formaggi più contraffatti e imitati del mondo.

Parmigiano reggiano ormai instancabile padrone delle nostre tavole, ottimo per preparare pregiati piatti, fino a gustarlo assoluto, un toccasana ricco di vitamine e sali minerali, digeribile per tutti, lo possono mangiare anche gli intolleranti al lattosio.

Ricco di calcio lo rende un ottimo alleato delle nostre ossa, 20 grammi di parmigiano  ha la stessa quantità di calcio di un bicchiere di latte. Il parmigiano previene le malattie rafforzando il sistema immunitario, ricco di zinco e vitamine del gruppo B favorisce la formazione di anticorpi, ottimo regolatore di stress e della pressione arteriosa. La presenza di Esorfine lo rende un ottimo antidolorifico . La presenza di vitamina A beta-carotene lo mette in classifica come ottimo alimento contro i radicali liberi. Ottimo integratore per gli sportivi, offre un’ottima quantità di energie immediate. Il Parmigiano Reggiano è prodotto solo nelle province di: Bologna, Mantova, Modena, Parma e Reggio Emilia.

Grana Padano

Nasce sempre dai monaci cistercensi nel 1135, sempre con lo stesso scopo, la lunga durata del prodotto finito. Il Grana viene prodotto nelle caldaie dei monasteri che diventano così i primi veri e propri caseifici della storia. In virtù della sua lunga stagionatura i monaci chiamarono questo nuovo formaggio “caseus vetus” ovvero “formaggio vecchio” per sottolineare ciò che lo distingue da altri formaggi di tradizione precedente che, in quanto freschi, vanno consumati rapidamente.

Il 18 giugno ’54, su iniziativa di Federlatte (Federazione Latterie Cooperative) e di Assolatte (Associazione Industrie Lattiero-Casearie) nasce il Consorzio per la tutela del Formaggio Grana Padano

Grana Padano, adatto a chi ha intolleranza al lattosio, ricco di vitamine del gruppo B, in modo significante della B12. Leucina, Lisina, Fenilalanina e Tirosina sono solo alcune delle proteine contenute in alta concentrazione in una porzione di formaggio Grana Padano, 60 grammi di Grana Padano contengono proteine pari ad 1 litro di latte. Sali minerali in quantità considerevole come iodio, selenio, magnesio e fosforo, presente anche il calcio in ottime quantità.

Nel 1996 Grana Padano

ottiene dall’Unione Europea il riconoscimento DOP – Denominazione di Origine Protetta. A seguito di questo riconoscimento, la verifica dei requisiti necessari perché ogni forma possa ottenere il marchio a fuoco viene esercitata – con approvazione del Consorzio di Tutela e del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali – da un soggetto esterno, attualmente il CSQA.

Il Grana Padano riunisce 130 produttori consorziati, distribuiti geograficamente in: Lombardia (66), Veneto (24), Emilia Romagna (20), Trentino Alto Adige (17), Piemonte (3).

Valori Nutrizionali Parmigiano Reggiano – Grana Padano (per 100 gr di prodotto)

 

Parmigiano Reggiano

Grana Padano

Umidità

31.4 gr

32 gr

Proteine

32.4 gr

33 gr

Energia

402 Kcal

398 Kcal

Grassidi cui acidi grassi saturidi cui acidi grassi monoinsaturidi cui acidi grassi polinsaturi

29.7 gr

19.6 gr

9.3 gr

0.8 gr

29 gr

18 gr

7.4 gr

1.1 gr

Colesterolo

83 mg

98.3 mg

Carboidratidi cui zuccheri

0 gr

0 gr

0 gr

0 gr

Lattosio

<1 mg

<1 mg

Fibre

0 gr

0 gr

Sale3

1.6 gr

1.5 gr

Acido lattico

1.6 gr

Calcio

1155 mg

1165 mg

Fosforo

691 mg

692 mg

Sodio

650 mg

Potassio

100 mg

120 mg

Magnesio

43 mg

63 mg

Ferro

0.2 mg

0.14 mg

Rame

0.5 mg

Zinco

4 mg

11 mg

Iodio

35.5 µg

Selenio

12 µg

Vitamina A

430 µg

224 µg

Tiammina (Vitamina B1)

0.03 mg

0.02 mg

Riboflavina (Vitamina B2)

0.35 mg

0.36 mg

Vitamina B6

0.06 mg

0.12 mg

Vitamina B12

1.7 µg

3 µg

Vitamina D3

0.5 µg

Niacina (Vitamina PP/B3)

0.06 mg

0.003 mg

Vitamina E

0.55 mg

0.206 mg

Vitamina K

1.6 µg

Acido pantotenico (Vitamina B5)

0.32 mg

0.246 mg

Colina

40 mg

20 mg

Biotina

23 µg

6 µg

Conclusioni : Non esiste vincitore, sono due formaggi altamente proteici dalle caratteristiche abbastanza simili, la vince il Parmigiano Reggiano sulle proprietà antiossidanti contro i radicali liberi. Grana Padano più generoso di zinco, calcio e vitamina B12, questo per quanto riguarda le proprietà.

Le mucche che producono il latte utilizzato per la produzione del Parmigiano Reggiano sono alimentate prettamente con foraggi (di cui i fieni debbono rappresentare almeno la metà dei foraggi assunti) che i foraggi devono provenire dalla zona di origine (almeno per il 75%) e devono essere di produzione aziendale (almeno per il 50%). fonte: vivienutri.it

Le mucche che producono il latte utilizzato per la produzione del Grana Padano sono alimentate con insilati, soprattutto di mais. L’uso degli insilati di mais è dovuto al fatto che permettono di ottenere un’elevata produzione di formaggio a costi contenuti. Anche il latte destinato all’uso alimentare, compreso quello ad “alta qualità”, è ottenuto da bovini alimentati con insilati. Nelle aree nelle quali non è ammesso l’impiego degli insilati, come nel Trentino, il problema si pone in misura minore; in quelle zone non è autorizzato l’utilizzo del lisozima. Negli insilati sono presenti dei batteri, i clostridi, le cui spore o gli stessi microrganismo possono diffondersi e quindi essere presenti sia nelle stalle che all’interno del latte. Il lisozima quindi blocca la germinazione delle spore ed il diffondersi di varie specie batteriche.

Fonti:
Grana padano e Parmigiano reggiano.
Vivienutri.it
Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali (Dipartimento per la sanità pubblica veterinaria, la nutrizione e la sicurezza degli alimenti) – COMITATO NAZIONALE PER LA SICUREZZA ALIMENTARE – PARERE N. 1 DEL17/07/2008 “Lisozima nel Grana Padano”


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