Congelare o surgelare, voi sapete già le differenze?

Congelare o surgelare, questo è il problema.
Non disperate, partiamo dal presupposto che il 99 % dei frigoriferi casalinghi congelano e non surgelano. La surgelazione è una procedura prettamente industriale, e consiste di abbattere le temperature in pochissimo tempo, con la possibilità di arrivare fino a -80 gradi centigradi. La surgelazione dei cibi è sicura e non rovina in nessun modo l’alimento, le proprietà nutrizionali rimangono invariate, e il gusto organolettico pressoché rimane lo stesso, sempre se le procedure sia state fatte in modo corretto.

Una alimento surgelato in modo corretto, deve misurare gli stessi gradi  su tutta  l’intera area del prodotto, es: un pollo non può misurare -16 gradi sulla coscia e – 18 sul resto, questo sarebbe un problema, ma purtroppo noi consumatori non possiamo controllarlo, e ci dobbiamo affidare alla fiducia del produttore e di chi lo commercializza.

La temperatura degli alimenti congelati deve essere compresa tra un minimo di -18Gradi,
meglio se a -23/25 gradi.

Ricordate che nessun cibo surgelato o congelato deve avere la brina, se così fosse, quel cibo ha sofferto di un inizio di scongelamento, inoltre ricordate che il congelamento non ferma l’esecuzione degli enzimi, ma li rallenta notevolmente, allunga le scadenze ma non lo rende eterno, inoltre il congelamento non sterilizza gli alimenti, non uccide nessun batterio, il cibo congelando non rende più disponibile l’acqua perché congelata, la quale serve per la proliferazione dei batteri.

Se la vostra carne a cambiato colore, prendendo le sembianze di carne cotta, significa che la carne ha perso umidità e si è disidratata, rimane ancora buona da consumare, ma sicuramente non avrà un bell’aspetto e forse anche il sapore potrebbe risultare alterato, per evitare che accada bisogna confezionare la carne in maniera che all’interno della confezione o sacchetto da congelamento ci sia pochissima aria, meglio se sottovuoto, perché è proprio il contatto con l’aria è la causa del disidratamento.

Applicate sempre una targhetta sui cibi con la data di congelamento.

Con lo scongelamento, si perdono fattori nutrizionali e organolettici, non lasciate mai scongelare i prodotti a temperatura ambiente, ma vanno tirati fuori dal congelatore e messi in frigo, se non cotti subito.

Lo scongelamento a temperatura ambiente genera una crescita incontrollata di germi e batteri, scongelare sempre in frigo nella parte bassa,, o al microonde, in alcuni casi si può scongelare anche in acqua fredda (solo se in confezioni sigillate), cambiando l’acqua quando è troppo fredda, questo per ridurre i tempi di scongelamento.

Se scongelate del pesce, non lasciatelo più di un giorno in frigo, la carne non oltre i 2 giorni, dopo di che va consumata.

Posso ricongelare un alimento scongelato?

Se lo scongelamento non è stato seguito da una fase di cottura, l’alimento non deve essere nuovamente congelato, sia per la possibile perdita organolettica-nutrizionale, che per i maggiori rischi di deterioramento microbico all’atto del successivo scongelamento.

Invece è possibile (ed è anche utile per ridurre gli sprechi) congelare un cibo cotto preparato con materie prime scongelate, dal momento che con la normale cottura la maggior parte dei microrganismi viene inattivata.

Vi elenco qualche cibo che non consiglio di congelare, qualcuno esploderebbe, qualcuno perderebbe troppo sapore come i salumi e affettati, qualcuno contiene troppa acqua.

Latte e derivati
Patate
Uova, e salse a base di uova
Pomodori interi, cetrioli
Salumi
Riso e pasta
Verdure a foglia verde
Melone, Anguria e Ananas
Il pesce non eviscerato.
Alimenti fritti

Tempi di congelamento
Tabella a cura dell’istituto superiore di sanità.

ProdottiMesi di congelamento (-18°C
Carne macinata cruda3-4
Salsiccia1-2
Bovino – Arrosto crudo9
Bovino – Bistecche o fettine crude4-6
Maiale – Arrosto crudo4-6
Maiale – Bistecche o fettine crude3-4
Ovicaprino – Spezzatino crudo2-3
Pollame – Intero crudo10-12
Pollame – A pezzi crudo9
Frattaglie crude1
Pesce magro crudo (es. merluzzo)4
Pesce grasso crudo (es. sgombro)3
Alimenti cotti1-2
Dati estratti da: a cura dell’istituto superiore di sanità