Giacomo Leopardi

Giacomo Leopardi
Giacomo Leopardi

Giacomo Leopardi nacque nel 1798 a Recanati, in provincia di Macerata, nelle Marche (allora appartenenti allo Stato pontificio), da una delle più nobili famiglie del paese, primo di dieci figli. Quelli che arrivarono all’età adulta furono, oltre a Giacomo Leopardi, Carlo (1799-1878), Paolina, Luigi (1804-1828) e Pierfrancesco (1813-1851). I genitori erano cugini fra di loro. Il padre, il conte Monaldo, figlio del conte Giacomo e della marchesa Virginia Mosca di Pesaro, era uomo amante degli studi e d’idee reazionarie; la madre, la marchesa Adelaide Antici, era una donna energica, molto religiosa fino alla superstizione, legata alle convenzioni sociali e ad un concetto profondo di dignità della famiglia, motivo di sofferenza per il giovane Giacomo, che non ricevette tutto l’affetto di cui aveva bisogno.[3]
In conseguenza di alcune speculazioni azzardate fatte dal marito[4], la marchesa prese in mano un patrimonio familiare dissestato, riuscendo a rimetterlo in sesto grazie ad una rigida economia domestica.[5] I sacrifici economici e i pregiudizi nobiliari dei genitori resero infelice il giovane Giacomo che, costretto a vivere in un piccolo borgo di provincia e in uno Stato tra i più retrogradi d’Italia, rimase escluso dalle correnti di pensiero che circolavano nel resto del paese e in Europa.
Fino al termine dell’infanzia Giacomo Leopardi crebbe comunque allegro, giocando volentieri con i suoi fratelli,[6] soprattutto con Carlo e Paolina che erano più vicini a lui d’età e che amava intrattenere con racconti ricchi di fervida fantasia.

Opere
Canzoni (1824), edizione “Annesio Nobili”, Bologna. È il primo grande libro di poesie di Giacomo Leopardi dove si presenta in veste di poeta etico e civile. L’opera aduna 10 componimenti scritti tra il 1818/23 e sono in ordine cronologico:

      • All’Italia
      • Sopra il monumento di Dante che si preparava in Firenze
      • Ad Angelo Mai, quand’ebbe trovato i libri di Cicerone della Repubblica (con dedicatoria a Leonardo Trissino)
      • Nelle nozze della sorella Paolina
      • A un vincitore nel pallone
      • Bruto minore (preceduta dalla Comparazione delle sentenze di Bruto minore e di Teofrasto vicini alla morte)
      • Alla primavera o delle favole antiche
      • Ultimo canto di Saffo
      • Inno ai patriarchi o dè principii del genere umano
      • Alla sua donna

Versi (1826), edizione “Stamperia Le Muse”, a cura di Pietro Brighenti, Bologna. Pubblicato a proprie spese è la seconda e rilevante silloge poetica di Giacomo. Comprende tutti i testi approvati non inclusi nelle CANZONI del ’24:

 

  • Idilli
    • L’infinito. Idillio I
    • La sera del giorno festivo. Idillio II
    • La ricordanza. Idillio III
    • Il sogno. Idillio IV
    • Lo spavento notturno. Idillio V
    • La vita solitaria. Idillio VI
  • Elegie
    • Elegia I
    • Elegia II
  • Sonetti in persona di Ser Pecora Fiorentino Beccaio
    • Sonetto I
    • Sonetto II
    • Sonetto III
    • Sonetto IV
    • Sonetto V
  • Epistola
    • Epistola al Conte Carlo Pepoli
  • Guerra dei topi e delle rane
    • Canto I
    • Canto II
    • Canto III
  • Volgarizzazione della satira di Simonide sopra le donne

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Canti (1831), edizione “Piatti”, Firenze. Struttura tripartita con Canzoni, idilli e canti pisano-recanatesi. Si compone di 23 componimenti:

  • All’Italia
  • Sopra il monumento di Dante che si preparava in Firenze
  • Ad Angelo Mai, quand’ebbe trovato i libri di Cicerone della Repubblica [con dedicatoria a Leonardo Trissino]
  • Nelle nozze della sorella Paolina
  • A un vincitore nel pallone
  • Bruto minore
  • Alla primavera o delle favole antiche
  • Inno ai patriarchi o de’ principii del genere umano
  • Ultimo canto di Saffo
  • Il primo amore [Elegia I B24]
  • L’infinito. Idillio I
  • La sera del giorno festivo. Idillio II
  • Alla luna [La ricordanza]
  • Il sogno
  • La vita solitaria
  • Alla sua donna
  • Al Conte Carlo Pepoli
  • Il risorgimento
  • A Silvia
  • Le ricordanze
  • Canto notturno di un pastore errante dell’Asia
  • La quiete dopo la tempesta
  • Il sabato del villaggio

ALCUNE DELLE SUE POESIE

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